"— Ho paura dei bluff.Che risposta assurda. Mi voltai dall’altra parte. Non era neanche capace di stare al gioco. Nessuno di noi due parlò più per circa un minuto. Ma poi.— Ho paura di essere un bluff. Un falso. E vuoto — disse, con voce atona. Lasciò andare le mie dita, ma per un secondo il palmo della sua mano restò posato sulla mia. La mia mano stava perfettamente dentro la sua. Senza pensarci, la voltai e gliela presi.
— Non c’è niente che voglio. Non c’è niente che non posso fare. Non mi importa di niente. Su ogni cosa, sono un impostore. Un attore. Recito la mia stessa vita.La sua improvvisa sincerità mi lasciò senza parole. Non sapevo cosa dire, così restai in silenzio"
— Non c’è niente che voglio. Non c’è niente che non posso fare. Non mi importa di niente. Su ogni cosa, sono un impostore. Un attore. Recito la mia stessa vita.La sua improvvisa sincerità mi lasciò senza parole. Non sapevo cosa dire, così restai in silenzio"