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Citazioni e appunti delle letture del gruppo LB :D 

Chi è Mara Dyer - Michelle Hodkin, Egle Costantino
"Mara Dyer non è il mio vero nome. È stato il mio avvocato a consigliarmi di scegliere uno pseudonimo. Lo so, è strano avere un nome falso, ma credetemi, è la cosa più normale della mia vita in questo momento. Anche raccontare questa storia potrebbe essere una mossa un po’ azzardata. Ma se non fosse per la mia lingua lunga, nessuno saprebbe che il colpevole di tutti gli omicidi è una persona di diciassette anni, grande fan dei Death Cab for Cutie. E nessuno saprebbe che, da qualche parte là fuori, la stessa persona ha la media dell’otto a scuola e all’attivo quasi lo stesso numero di vittime. Invece è importante che voi lo sappiate, così da non essere i prossimi
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Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
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“Stenditi accanto a me, amore mio, e celebriamo la nostra libertà. E poi…” Il suo volto si illuminò di meraviglia. “Abbiamo le nostre vite da pianificare.
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Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"“Come sta Maud?” chiese Gray.
“Sta migliorando. Può fare qualche passo. I sacerdoti dicono che diventerà più forte con l’esercizio.” Aldfrid sospirò. “Zoppicherà per sempre. Ma almeno è vivo, grazie a Bruto.”
“Il mio gigante salva chiunque, vero?”
“Immagino di sì.” Il principe si accigliò. “Perché non hai provato tu a guarire Maud? Da come sembrano le cose, avresti fatto un lavoro migliore del sacerdote.”
“Perché solo pensare a quel piccolo stronzo mi fa ribollire di rabbia. Non potevo proprio entrare nello stato d’animo adatto per guarirlo. Avrei probabilmente finito per ucciderlo, se ci avessi provato."
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"“Dove andremo?” chiese Gray a voce molto bassa.
Aldfrid rispose con un sorriso. “Dove volete. Rimanete qui, andate altrove. Tornate al palazzo, se lo desiderate. Ci farebbe comodo un guaritore e gli amici di Bruto sentono la sua mancanza. Vi troveremo alloggi migliori, stavolta.”
Gray sembrò considerare le varie possibilità, ma per Bruto la destinazione non era importante. Erano entrambi liberi, ed erano insieme, ed era tutto quello che importava al mondo.
Finalmente, Gray annuì. “Ci penseremo, il mio gigante e io. Forse potremmo voler viaggiare per il mondo. Ma c’è un’altra cosa che devi fare.”
“Oh?” fece Aldfrid.
“Smettila di chiamarlo Bruto. Il suo nome è Aric.”
Il sorriso del Principe Aldfrid si fece più ampio. Si alzò in piedi con grazia e fece un inchino elegante. “Le mie scuse, Aric. Sarei molto contento se mi considerassi un amico"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"“Sono dei che vanno incontro a uomini e donne disposti a sacrificare quello che hanno per le persone che amano. Hanno mandato Gray da te, gli hanno dato la forza di estrarti da quell’edificio e lo hanno aiutato a guarirti.” Kashta annuì come se stesse parlando a se stesso. “Sì. Penso che voi due siate molto benvoluti.”
“Ma perché Gray mi ama così? Sono…” Bruto lasciò cadere le braccia, senza trovare le parole adatte per ciò che voleva dire. “Sono solo…”
“Tu sei l’uomo che Gray ama, e tu ami lui, ed è tutto quello che conta.”
Il sacerdote morse la mela ancora e, sempre masticando, lasciò la capanna."
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"QUANDO GRAY tornò, un’ora o due dopo, non disse nulla. Porse a Bruto una tazza d’acqua (stavolta Bruto riuscì a bere da solo) e si stese accanto a lui sul materasso, i loro corpi che riposavano tranquilli l’uno accanto all’altro. “Idiota,” disse Gray con affetto.
Era una dimostrazione d’amore come un’altra"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"Rimani al sicuro. I sacerdoti ti offriranno un rifugio e ti troveranno del lavoro da fare, la Valle sarà un bel posto in cui vivere. Ti amo, Gray Leynham. Prenditi cura di te.
Ma non c’era né carta né inchiostro. Quindi Aric lasciò tutto quello che aveva: la sua borsa con i vestiti di ricambio, il borsellino di cuoio che conteneva ancora delle monete d’argento, e il suo innamorato in un sonno profondo e senza sogni"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"Non è la loro… onestà a preoccuparmi, Capitano,” disse il signor Noft. Poi tornò a rivolgersi a Gray e Aric. “Cosa siete l’uno per l’altro?”
Aric esitò per un momento, incerto su cosa rispondere, e Gray intervenne. “Lo amo,” disse semplicemente, in tono fiero.
Le sopracciglia cespugliose del signor Noft si alzarono. “Tu ami… questo? È perché sei cieco e non sai com’è, forse.”
Aric arrossì di rabbia e vergogna e strinse i denti. Si era ormai abituato a essere accettato dal personale del palazzo e si era quasi dimenticato quanto bruciasse la derisione. Ma Gray si accigliò e fece un passo verso il primo ufficiale, le mani strette a pugno lungo i fianchi. “So esattamente com’è, stronzo, ed è per questo che lo amo.”

Aric si aspettava che entrambi venissero cacciati dalla nave, a questo punto. Invece, il signor Noft e il capitano scoppiarono a ridere. Quando si calmò, il signor Noft fece un breve inchino. “Chiedo scusa. Ci sono persone che hanno sentito che il mio capitano preferisce amanti maschi e un po’… insoliti, e certe volte le persone cercano di prenderlo in giro.”

Gray scosse la testa. “Non mi interessa chi pre… preferite tu o… ehm, il capitano.” Arrossì leggermente, probabilmente ricordandosi la presenza della figlia del capitano. “Vogliamo so-solo andare a Racinas
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Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"Sua madre era tornata dopo un po’. Il suo volto era impassibile come se fosse di pietra e gli occhi erano asciutti. Aveva preso Aric fra le braccia e lo aveva stretto (proprio come lui stava ora tenendo stretto Gray) e gli aveva cantato una delle sue canzoni.
Finita la canzone, aveva deposto gentilmente Aric a terra. Aveva attraversato la stanza e aveva preso la gabbietta dal piccolo tavolo su cui la teneva, andando verso la porta. Aveva aperto la porta della gabbia e, dopo una breve esitazione, il passero era volato via.
Non era andato lontano, comunque. Infatti, era volato di nuovo dentro la capanna, e la madre di Aric aveva dovuto cacciarlo con una scopa, prima di chiudere la porta. Ma Aric lo sentiva ancora sugli alberi vicini, sul tetto, sul davanzale della finestra, che cantava e cantava.
“Perché, mamma?” aveva chiesto Aric, senza capire perché l’uccello non volasse via e basta.
“Non riesce a essere libero.” E la madre di Aric era caduta sul pavimento, il volto fra le mani"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
" “Un prigioniero che fa i sogni! Una cosa terribile, terribile. Come fai a sopportarlo?”

“Come fai a sopportare di passare tutto il giorno con le macchie d’inchiostro sulle dita?”

L’uomo si guardò le mani come se non ci avesse mai fatto caso, poi fece spallucce. “Fa parte del lavoro.”

“Per i sogni è la stessa cosa"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"“Di che colore erano i tuoi occhi?” chiese Aric, per nessuna ragione in particolare.
“Blu. I tu-tuoi?”
“Sono diversi. Uno nocciola e l’altro marrone.”
“Sei davvero unico, vero?”
“Immagino di sì.”
“E sei tutto m-mio.” Gray si girò trovandosi sopra di lui, e allungando le braccia e le gambe sul corpo di Aric. Quest’ultimo poteva sentire le catene, fredde e pesanti, ed era come se incatenassero anche lui."
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"ARIC POTEVA essere stupido, ma non era un totale idiota. Decise che non avrebbe detto niente a Gray fino all’ultimo momento. Non aveva mai tenuto un segreto prima di allora (tranne l’amore che provava per Gray) e non aveva mai avuto nessuno a cui nascondere qualcosa. Era una sensazione strana, come se avesse un uccello intrappolato nel torace, che si dimenava nel tentativo di uscire.
O forse il suo segreto era come un seme piantato dentro di lui, che cresceva lentamente. Al momento era solo un tenero germoglio, ma se se ne fosse preso cura e lo avesse nutrito, sarebbe cresciuto un po’ di più giorno dopo giorno, mandando i viticci sempre più in alto, in ogni direzione. Sperò che in un giorno non lontano sarebbe fiorito e avrebbe generato dei frutti"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
" Era probabilmente la cosa più ridicola che qualcuno avesse mai detto ad Aric. Ma del resto la sua stava diventando una vita ridicola, no? Ricordò la sua rivelazione del pomeriggio precedente: l’amore. Era innamorato di Gray Leynham: prigioniero, accusato di stregoneria e di tradimento"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"“Non penso che tu te lo meriti, ma capisco perché ti hanno rinchiuso, perché ti hanno… tenuto così. È orribile, avrebbero dovuto perdonarti molto tempo fa. Eri giovane e ti avevano fatto del male. Ma perché ti hanno reso anche cieco?”
“Non sono stati loro.”
Poche parole, che però fecero scorrere un brivido freddo nel cuore di Aric, più freddo di quello che aveva patito la notte precedente. “Oh, no,” sussurrò. “Cosa hai fatto?”
“Ho pensato… che se fossi sta…to cieco non avrei più avuto la Vista. Ve-vedi come ha funzionato bene.” Emise un suono a metà fra una risata e un singhiozzo.
Aric non poteva sopportare altro. S’inginocchiò di fronte a Gray e lo prese fra le braccia, ignorando il tè caldo che si versò fra di loro. Gray all’inizio rimase rigido, ma solo per un momento: poi sospirò e rispose all’abbraccio, appoggiando la testa nell’incavo fra il collo e la spalla di Aric. “So-sono uno sciocco,” affermò.
Non tanto quanto me, pensò Aric, che stava già formulando un piano."
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"All’inizio, Aric rimase così sorpreso che non riuscì a fare altro se non rimanere immobile. Era così concentrato sulla sensazione delle calde labbra di Gray sopra le sue che si accorse appena che l’altro aveva preso il libro dalle sue mani, per metterlo via. Aric aprì le labbra e, per la prima volta in vita sua, assaggiò un altro uomo: sapeva di stufato di pesce e di qualcosa di nuovo, qualcosa che pensò fosse semplicemente il sapore di Gray.
Gray si divincolò fuori dalla coperta e gli salì in grembo, così che il suo petto nudo si trovò premuto contro la camicia di Aric, e le sue ginocchia si trovarono a cavallo dei fianchi dell’altro. Baciò di nuovo Aric, più a lungo e più a fondo. La mano di Aric era sospesa a mezz’aria: non aveva idea di dove metterla. Gray si spostò, ma solo quel tanto che bastava per far vagare le sue labbra sulla mascella di Aric e sotto il suo orecchio. “L-lo… lo vuoi?” sussurrò.
“Io… io…” Adesso era Aric quello che balbettava. “Non… non posso…”
“N-non de… deve significare niente. Solo re-reciproco conforto. O può si… significare tutto.”
Non l’ho mai fatto,” ammise.
“S-sei… sei vergine?”
“No. Ci sono… ci sono stati altri ragazzi durante la Festa della Luna Settembrina. Li pagavo il doppio.” Si rese conto che le sue parole avevano un significato poco comprensibile, ma non riusciva a essere coerente con Gray schiacciato contro di lui, il suo respiro sul collo.
“Prostituti? E basta?”
“Sì.”
“Non… non è la stessa cosa, allora. Non come qua-quando qualcuno ti… ti desidera. E accidenti, Aric. Io ti-ti desidero.
Un uomo bellissimo lo desiderava, lo voleva, e avvolgeva il suo corpo nel piacere invece che nel dolore. Era molto più di ciò che uno come lui desiderava, ma non lo avrebbe detto, non quella sera, non quando Gray lo stava baciando mentre gli accarezzava i fianchi"
Bruto - Kim Fielding, Stella Mattioli
"“Ha lasciato che prendessi in prestito uno dei libri della biblioteca. Ha detto che posso leggerlo qui, e quando lo avrò finito, potrò prenderne un altro.”
Gray non rispose, anche se Aric capiva dalla posizione delle sue spalle che lo stava ascoltando.
“Adesso mangerò,” continuò Aric, “e poi mi metterò a leggere. Se vuoi, posso provare a leggere ad alta voce. Non… non sono ancora molto bravo, ma…”
“Mi piacerebbe,” lo interruppe Gray con voce bassa. “M-mi manca leggere. Mi… mi manca co-così tanto!”
Aric fece finta di non sentire i suoni che Gray emetteva nel tentativo di soffocare i singhiozzi. C’erano occasioni in cui un uomo desiderava conforto, altre in cui trovava maggiore dignità nell’essere lasciato solo."